“Voi siete i figli di don Bosco, e andate a predicare il Vangelo in Argentina. Avrete un vasto campo per fare del bene. Spandete in mezzo a quei popoli le vostre virtù. Desidero che vi moltiplichiate, perché grande è il bisogno e molti sono le genti a cui annunciare il Vangelo”. Così don Bosco benedisse l’11 novembre del 1875 nella basilica torinese di Maria Ausiliatrice la prima spedizione missionaria salesiana nella Patagonia argentina, terra dell’estremo sud dell’America Latina. La prima squadra di missionari che don Bosco spedì in Argentina era capitanata da don Giovanni Cagliero e composta da altri 5 sacerdoti, tra cui Giuseppe Fagnano, animo di pioniere ed ex garibaldino, e quattro coadiutori: Scalvini, maestro falegname, Gioia, cuoco e maestro calzolaio, Molinari, maestro di musica, e Belmonte, amministratore.
A Buenos Aires gli emigrati italiani abbondano. Appena tre anni dopo nel 1877 i Salesiani nel Barrio Almagro inaugurano la chiesa parrocchiale, le scuole di arti e mestieri, l’oratorio. Nella cappella di Sant’Antonio nel 1908 nacque la squadra di calcio San Lorenzo de Almagro dal nome del fondatore, il salesiano don Lorenzo Massa, squadra che furoreggia e vince 14 scudetti del campionato argentino. I Bergoglio, emigrati da Torino e da Portacomaro, approdano il 15 febbraio 1929. Dal 1932 i parenti dell’attuale Papa Francesco risiedono a Buenos Aires, frequentano la parrocchia del Barrio Flores ma hanno il cuore all’oratorio di Almagro e fanno il tifo per la squadra con i colori rosso e azzurro.
Proprio in Patagonia, regione ad alto tasso di povertà, fu inviato anche Padre Giovanni Bertolone. Durante il suo apostolato, il missionario salesiano chierese dedica ogni momento della sua vita al servizio dei fratelli che il Signore gli affida. E soprattutto vede in ogni incarico che gli viene affidato una chiamata del Signore. Tra i suoi impegni di carità che assolse dedicando tutto se stesso Padre Giovanni, ancora oggi ricordato dagli argentini come Padre Juan, ha avviato a Carmen de Patagones il progetto di realizzazione della cappella-oratorio “Sagrada Familia” (nella foto) nel quartiere Villa Linch abitato in prevalenza da persone in condizioni economiche disagiate.